Hauntology (musica)

Hauntology
Origini stilisticheMusica per sonorizzazioni, musica psichedelica, musica concreta
Origini culturaliAnni 2000, Regno Unito
Strumenti tipiciComputer,[1] campionatore,[1] sequencer[1]
PopolaritàScarsa
Generi correlati
Mash-up, pop ipnagogico, vaporwave
Categorie correlate
Gruppi musicali hauntology · Musicisti hauntology · Album hauntology · EP hauntology · Singoli hauntology · Album video hauntology
Le apparecchiature analogiche di proprietà del BBC Radiophonic Workshop hanno ispirato gli artisti hauntology.[2]

Per hauntology si intende un genere musicale[2][3] (o, stando ad altre fonti, una macrocategoria di stili)[4] della musica elettronica e sperimentale che rievoca la memoria culturale e l'estetica del passato.[5]

La stilistica si sviluppò nel Regno Unito durante gli anni 2000,[6][7] fa un massiccio uso di campionamenti, e trae ispirazione dalla musica per sonorizzazioni, alle colonne sonore di film, alla psichedelia, e ai film di informazione pubblica britannici e che risalgono fra gli anni quaranta e settanta del Novecento.[2] Il termine "hauntology" venne originariamente coniato da Jacques Derrida e approfondito successivamente da Simon Reynolds e Mark Fisher.[2] Gli artisti hauntology comprendono The Caretaker, Burial, Philip Jeck, più tutti i musicisti scritturati dall'etichetta Ghost Box.[2] Dall'hauntology derivano il pop ipnagogico e la chillwave.

  1. ^ a b c (EN) Autori vari, Folk Horror Revival: Field Studies - Second Edition, Lulu.com, 2018, p. 17.
  2. ^ a b c d e (EN) Sean Albiez, Bloomsbury Encyclopedia of Popular Music of the World, Volume 11, Bloomsbury, 2017, pp. 347-9.
  3. ^ (EN) Why Burial's Untrue Is the Most Important Electronic Album of the Century So Far, su pitchfork.com. URL consultato il 1º giugno 2021.
  4. ^ (EN) HAUNTED AUDIO, a/k/a SOCIETY OF THE SPECTRAL: Ghost Box, Mordant Music and Hauntology, su reynoldsretro.blogspot.com. URL consultato il 1º giugno 2021.
  5. ^ (EN) A Study of Hauntology in Berbarian Sound Studio, su talkfilmsociety.com. URL consultato il 1º giugno 2021.
  6. ^ (EN) Sheila Whiteley, Shara Rambarran, The Oxford Handbook of Music and Virtuality, Oxford University, 2016, p. 412.
  7. ^ (EN) The Metaphysics of Crackle: Afrofuturism and Hauntology, su dj.dancecult.net. URL consultato il 1º giugno 2021.

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